Webinar Libellula: "Donne, denaro e cura del futuro" 08.03.2022
9 marzo 2022
L’8 marzo è stata un’occasione speciale per parlare di empowerment e cura del futuro. Lo abbiamo fatto durante il webinar del Network Libellula “Lotto per l’empowerment: donne, denaro e cura del futuro”, grazie all’intervento di Azzurra Rinaldi (Head of the School of Gender Economics, Unitelma Sapienza) e la testimonianza aziendale di Anna Fasano (Presidente di Banca Popolare Etica).
Abbiamo introdotto il fenomeno partendo dal legame tra denaro e violenza. Non ci sono numeri ufficiali riguardanti la violenza economica, ma sappiamo che è un fenomeno trasversale, indipendente dalle fasce di reddito e dalla classe sociale di appartenenza. Lo caratterizzano atti di controllo e monitoraggio del comportamento di una donna in termini di uso, acquisizione e distribuzione del denaro.
All’origine del rapporto problematico tra donne e denaro risiedono fattori strutturali (minore occupazione, salary gender gap), modelli interiorizzati (il fatto, per esempio, di dare una diversa impostazione nell’educazione dei figli maschi e delle femmine) e stereotipi sui ruoli di genere ancora diffusi (dimensione pubblica dell’uomo, percepito ancora come principale responsabile del sostentamento economico di una famiglia, e privata per la donna).
Anna Fasano ha sottolineato l’importanza per un’azienda di agire su questa tematica, costruendo strumenti di inclusione scardinando stereotipi e lavorando su un modello culturale diverso. Gruppo Banca Etica lo sta facendo attraverso diversi progetti (il podcast “Donne e finanza da urlo”, un bando dedicato) ed è stata, grazie al supporto di Fondazione Libellula, la prima banca a effettuare una riscrittura dello statuto in ottica di genere.
Azzurra Rinaldi ci ha parlato del tema dell’empowerment economico partendo da un dato emblematico: il 37% delle donne in Italia non ha un proprio conto corrente. Perché? Prima spiegazione: perché non lavorano (il tasso di occupazione femminile in Italia è al 49%). E perché non lavorano? In molti casi, perché le donne sono ancora oberate dai lavori di cura non retribuiti (International Labour Organization: per il 75% ricadono sulle spalle delle donne). Non è tutto: anche se occupate, le donne contrattano il proprio stipendio nel 12,5% dei casi (gli uomini nel 52%).
È chiaro come esista una cultura economica che influisce ancora enormemente su questo fenomeno: le ragazze vengono incoraggiate al risparmio, al mettere da parte laddove i maschi vengono instradati al “far fruttare” i mezzi di cui dispongono (ai bambini la paghetta viene data con maggiore regolarità). Al genere femminile, in ultima analisi, insegniamo a essere sospese nel desiderio. Cosa fare allora? Lavorare sull’empowerment economico vorrà dire educare al rapporto con il denaro e normalizzare il desiderio del denaro. Azioni che consentiranno alle donne, oltre a ottenere maggiore autostima, di avere più voce sulle decisioni della famiglia e sulle decisioni economiche. Perché gestire il denaro equivale a gestire potere.
Alcuni commenti dal webinar
"Complimenti come sempre perché questi momenti di riflessione ci aiutano a portare nelle nostre aziende quella cultura dell’inclusione che a piccoli passi si sta delineando."
Giovanna Gesi (HR-Eccellenza Operativa, ACSM AGAM)
"Interessante e pertinente! Sempre soddisfatta di come riuscite a trattare le tematiche in modo approfondito pur mantenendo un tono divulgativo di ampia presa."
Luisa Ercoli (Global D&I Manager, Barilla)
"È stato un webinar molto utile, che mi ha permesso di prendere consapevolezza su un tema molto importante. Grazie!"
Laura Rigato (Training Specialist, Esselunga)